lunedì 4 febbraio 2013

" “Il posto più strano in cui hai fatto l’amore?” Quello in cui non c’era l’amore: è stato stranissimo." Susanna Casciani

Stanotte ti ho sognato.
Ti ho sognato sulla spiaggia. Avevi il costume grigio, si, il tuo preferito. 
Ti tremavano le gambe, sentivo i battiti del tuo cuore: stavi aspettando qualcuno.
Io ero dall'altra parte della spiaggia e ho iniziato a correre verso di te...
Correvo, correvo, correvo, ma non riuscivo a raggiungerti. Ogni passo che facevo verso di te invece di avvicinarci ci allontanava. 
Ho fatto un grande respiro e ho ricominciato a correre. Ed eccoti, finalmente vicino; ecco il tuo profumo, il tuo sorriso, i tuoi battiti.
All'improvviso tu mi volti le spalle e inizi a correre verso di lei.
Lei è truccata come al solito, quasi a volersi nascondere dietro quel fondotinta; ha i capelli piastrati, perfetti, non come i miei, disordinati e senza una direzione. Ha una quarta sicura, e non una seconda. E' tutta curata, niente fuori posto...
Come posso pretendere che tu scelga me? 
L'abbracci e la baci. 
Poi ti volti e mi guardi. Io scoppio a piangere e corro via. 
Mi sono svegliata con le lacrime sul viso e il cuore a pezzi.

sabato 2 febbraio 2013

"" “E’ stato meglio così”. Meglio di cosa? Ma meglio di COSA? Meglio della cioccolata calda sul divano un sabato pomeriggio d’inverno? Meglio di una foto insieme nella stanza troppo piccola di un albergo? Meglio dei baci in mare? (...) Parla per te, ti prego…parla per te. Per me sarebbe stato meglio restare insieme.""

Ieri ho incontrato un mio ex al bar.
Si è seduto al tavolo con me e abbiamo iniziato a parlare.
Sorrideva e gli tremavano le mani mentre parlava. Mi ha raccontato tutte le sue "avventure" dopo quel mese che abbiamo passato insieme. Mi ha raccontato di tutte quelle volte in cui credeva di essersi innamorato davvero ma poi non era così. Mi ha raccontato di tutte le scuse che ha trovato per lasciarle, mi ha fatto ridere.  E' strano, quando sto con lui mi sento così bene, così protetta, ma allo stesso tempo così vuota e sola. E' strano, mentre mi parlava non smettevo di sorridere e avevo i brividi.
Ho guardato i suoi occhi, erano così vivi, illuminati!
Poi mi ha chiesto come me la passavo io, mi ha chiesto di te.
Gli ho raccontato di quest'estate, delle promesse finte ma belle. I suoi occhi guardavano i miei che  pian piano si gonfiavano fino a far uscire delle inutili lacrime.
Mi ha sorriso mi ha accarezzato la guancia e mi ha abbracciato.
Poi mi ha preso la mano e mi ha detto " Perchè lo fai? Perchè piangi per lui? Non capisci che fa male vederti così? Se solo potessi trovarmelo per strada lo ucciderei.Come si fa a trattare una ragazza così? Ma sai che ti capisco? Sai che è colpa tua se nessuna di quelle ragazze è entrata dentro di me? Sai che sono due anni che ci sei tu e nessun' altra? Sai che anche tu mi hai fatto tanto male? Sai che ti ho odiato con tutto me stesso? Ma oggi sono ancora qui, seduto a questo tavolino insieme a te a darti dei consigli, ad asciugarti le lacrime mentre il mio cuore palpita e le mie gambe tremano."
Poi si è alzato ed è andato via.
L'ho seguito fuori il bar e gli ho urlato  di non lasciarmi sola, ma  lui si è girato mi ha sorriso ed è salito sulla sua moto.
Sono rientrata nel bar! Lui era ferito, era ferito come me. Ero stata io a ferirlo, a fargli del male proprio come quello che hai fatto tu a me...